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Esistono due categorie di persone: coloro che si alzano all’alba senza alcuna difficoltà e quelli che, al mattino, sembrano veri e propri zombie appena usciti da un film horror. I primi, ovvero le allodole mattutine, alle 06:30 sono già attivi, magari sorseggiando una tazza di tè fumante e con una lista di cose da portare a termine; i secondi, invece, sono i nottambuli.

Concentriamoci sui gufi della notte, quelle persone che danno il meglio di sé quando il resto del mondo dorme e che, al risveglio, desidererebbero solo sparire sotto le coperte. Ma chi stabilisce questa differenza? E ha davvero un impatto sulla personalità o sulla salute? Non si tratta semplicemente di una questione di abitudine, o almeno non solo.

Secondo la scienza, il nostro cronotipo—ossia la naturale inclinazione a essere più attivi al mattino o alla sera—è scritto nei nostri geni. L’orologio biologico regola il ciclo sonno-veglia e influenza anche il metabolismo, la produzione ormonale e persino l’umore. Quindi, se sei un gufo, non è solo colpa delle maratone di serie tv: è proprio la tua natura.

La questione dell’energia

Le allodole godono di una carica di energia nelle prime ore del mattino e tendono a crollare la sera; per loro svegliarsi presto non rappresenta un problema, anzi, spesso si alzano spontaneamente senza bisogno della sveglia. Generalmente sono più proattive, metodiche e rispettano facilmente gli orari. Alcuni studi suggeriscono persino che siano più felici, probabilmente perché i loro ritmi coincidono con quelli della società.

Tuttavia, c’è anche il rovescio della medaglia: spesso hanno poca voglia di uscire o socializzare la sera. I gufi, invece, faticano al mattino e trovano la loro energia nel pomeriggio o in serata, quando riescono a dare il meglio di sé. Il problema è che il mondo non è organizzato attorno ai nottambuli, e così si ritrovano spesso a combattere con la sonnolenza.

Devono comunque alzarsi presto e sembra che abbiano una maggiore predisposizione a problemi d’umore e disturbi metabolici, forse perché i loro ritmi non si adattano facilmente a quelli della società. Inoltre, le allodole tendono a essere più precise e organizzate, mentre i gufi sono spesso più impulsivi e con la mente sempre impegnata su mille fronti.

Gufo o allodola? Scopri chi sei

Chi va a dormire presto si sveglia già pieno di energia, mentre chi tira tardi la sera, al mattino, è praticamente uno zombie. C’è anche un aspetto curioso: i nottambuli spesso ottengono risultati migliori nei test di matematica e memoria, mentre i mattinieri eccellono nel creare routine che favoriscono il successo. Un’altra curiosità: sembra che i nottambuli abbiano una maggiore probabilità di trovarsi in situazioni rischiose, forse perché trascorrono più tempo fuori casa la sera. Sarà davvero così?

Ma è possibile cambiare? Forse sì, anche se il cronotipo è in gran parte determinato geneticamente, si può comunque provare a migliorare la situazione. Se sei un gufo, potresti tentare di anticipare l’orario in cui vai a dormire, ridurre l’uso di dispositivi elettronici la sera, magari assumere melatonina e cercare di adattarti meglio ai ritmi quotidiani.

Se invece sei un’allodola, ogni tanto prova a non crollare alle 9 di sera: potresti scoprire il piacere di una serata in compagnia. E poi, la regola delle 7-8 ore di sonno vale davvero per tutti? In teoria sì, ma in pratica ognuno ha esigenze diverse: c’è chi si sente in forma con 5-6 ore e chi, senza almeno 9, non riesce a funzionare.

Perché è importante capire

La cosa fondamentale è comprendere come funzioniamo e regolarci di conseguenza. In fondo, ciò che conta davvero è dormire abbastanza e riconoscere i momenti della giornata in cui siamo più produttivi. Se sei un gufo, organizza le attività più impegnative nel pomeriggio o in serata; se sei un’allodola, sfrutta le prime ore del mattino per i compiti più difficili.

Alla fine, che tu sia gufo o allodola, l’importante è non dover sempre lottare contro il sonno. E poi, ammettiamolo: ci piace analizzarci, suddividerci in categorie, cercare di capire cosa ci rende unici. Forse perché ci dà un senso di controllo, una spiegazione ai nostri comportamenti senza doverci sentire in colpa.

Così, se un gufo si sente dire che è meno produttivo al mattino, può sempre rispondere che è colpa del suo cronotipo; se un’allodola si annoia la sera e vuole solo dormire, può dare la colpa alla genetica! È rassicurante pensare che certi aspetti di noi siano già scritti nel DNA, come se tutto fosse più semplice. Ma c’è anche un significato più profondo.

Conoscere sé stessi

Comprendere il proprio funzionamento ci permette di conoscerci meglio, di smettere di forzarci a seguire ritmi che non ci appartengono e, magari, di trovare un equilibrio più sano. In fondo, sapere se siamo gufi o allodole è solo un pretesto per riflettere su chi siamo, su cosa ci fa stare bene e su come possiamo migliorare la nostra vita.

Naturalmente, ci piace anche discutere su chi abbia ragione: le allodole sosterranno sempre che svegliarsi presto sia il segreto del successo e della felicità, mentre i gufi difenderanno il diritto sacrosanto di essere produttivi di notte, momento in cui spesso nascono le idee migliori. E così, il dibattito continua.

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